Poche idee e confuse: Solibello e Ardemagni sembrano schiacciati dal Festival. Quando capiranno che non è Caterpillar forse andrà meglio…
Con una prima serata terminata alle 00.48 c’è poco da fare #DopoFestival, visto che la seconda serata di Sanremo 2014 è praticamente alle porte. Dopo un’inizio all’insegna di un sipario rotto, un doppio minacciato suicidio e una lunghissima serata che ha offerto tanto nervosismo e qualche sparuto tocco di magia, il commento di Filippo Solibello e Marco Ardemagni deve essere in grado di risollevare una prima di Sanremo 2014 davvero complicato.
La raccomandazione per gli ospiti è di tenere tutto acceso, cellulari e periferiche pronte per twittare. Si apre con i Daft Pink (mentre su Rai 1 compare un Marzullo Speciale Sanremo e la domanda è perché) e con l’immancabile videosintesi della puntata.
Un #DopoFestival che fa un po’ studentato, col il giudice Solibello con toga e parrucca (e mi viene chissà perché in mente un po’ il Notaio di Indietro Tutta e il Giudice di Aspettando Sanremo) che dà i voti e una specie di studio/appartamentino in cui si ritrova un gruppo eterogeneo a ‘cazzeggio’ libero, senza struttura. Ma anche nella leggerezza ci vuole un minimo di canovaccio, un qualcosa da raccontare o quanto meno uno stile originale nel non farlo.
Al posto del polpo Paul c’è il pappagallo Amore, portato da Ghyblj (qualcuno forse ricorderà lo spogliarellista che andava di moda negli anni ‘90) e benedetto da Papa Francesco, che vaticinerà la fortuna ai cantanti, mentre nel parterre compare Roy Paci, che accompagna Diodato, presente con The Niro e per la stampa Andrea Spinelli, Mario Luzzatto Fegiz, Marinella Venegoni, più l’uomo degli astri Antonio Capitani.
Si parte dal minacciato suicidio e Venegoni sospetta che fosse tutto concordato:
“Non ho visto la pupilla di Fazio dilatarsi…e dopo 30” si è mossa la scena. Degli insider mi dicono che è praticamente impossibile arrivare lì dove sono arrivati”.
Anche per Fegiz il ragionamento non fa una grinza, che ricorda che proprio il tentato suicida di Sanremo 1995 Pino Pagano e la mancata esibizione di Elton John sono i suoi due incubi ricorrenti. “Il numero è già noto, l’ha già fatto Pippo” dice Fegiz.
Sono proprio i giornalisti a dare il meglio. O almeno a dare qualcosa. Fegiz svela che i discografici fanno pressioni sulla stampa per far passare la canzone preferita: ad esempio Frankie Hi NRG avrebbe preferito passasse “Un uomo libero”. E compare il cantante, ma non scatta nessuna rissa in stile Cutugno/Fegiz di qualche anno fa. Il rapper si limita invece a un rapido e ‘democristiano’ commento:
“Ho vissuto l’eliminazione di Un Uomo Libero con la consapevolezza che non si tratta di un addio ma di una separazione temporanea. Magari ci vorrà più tempo, ma sono certo che entrerà nel cuore della gente”.
Si leggono tweet ma senza la verve di Gazebo, si fanno i quiz in stile ‘Scossa’ (ma l’interrogato – nel caso Frankie – ne sa più degli interroganti), mentre la Venegoni dà lezioni sui tweet davvero cattivi da recuperare a coloro che sarebbero dovuti essere i vate dei Social, che passano invece per qualche cinguettio e qualche video, oltre al ‘blogger/opinionista’ Pinuccio. Non bastano i ‘Daft Pink’ per essere alternativi, né la @GaradiTweet se poi non si intercettano i TT, se non si racconta il backstage, se non si porta un contenuto.
I contenuti, invec, vengono tutti dai giornalisti ‘storici’ di Sanremo. Opinionisti unici della serata. Altrimenti si va tra l’oroscopo della Carrà e la differenza tra cantare e presentare (”Frankie perché non conduci anche tu?”). Per dire.
“Fai il giudice e non studi”: mi servo di una uscita di Frankie HI NRG per il commento definitivo di questo DopoFestival. Beh, anche per il DopoFestival è la prima puntata e molto andrà sistemato. Per questa sera il programma è in alto mare e in balia di se stesso, senza riuscire a trovare neanche un appoggio in quello che doveva essere il piatto forte e che, se saputo usare non tradisce, ovvero Twitter. Neanche una menzione all’hashtag TT della giornata, #StaiSanremo. Ecco, mi verrebbe proprio da dire al duo di Caterpillar AM #StaiSanremo (con tutti i sottotesti che questo hashtag porta con sé).
Venegoni e il commento definitivo sul Festival:
“A me è piaciucchiato, perché l’ho visto nell’ottica di una serata organizzata come si farebbe a casa”.
Come uccidere il Festival, insomma. Una cosa mi sembra evidente: Marinella Venegoni e Luzzatto Fegiz ambiscono a un DopoFestival tutto loro. Sarebbe sicuramente meglio di quel che ho visto stasera. Ma tutto si può migliorare. Sono fiduciosa. Ah, ma per domani c’è una clamorosa intervista a Pippo Baudo. Vabbè, confido nella terza puntata (e aridateci gli Elii).
#DopoFestival 2014 pensa a Gazebo ma sembra Domenica In: non sfrutta Twitter e sa di vecchio é stato pubblicato su TVBlog.it alle 02:04 di 19 febbraio 2014. Leggete le condizioni di utilizzo del feed.
Fonte: TV Blog